curiosità stroriche padovane  1°

UNO DEI MILLE

Baldassare dotto Faccioli nacque a Montagnana nel 1840 da onestà ed agiata famiglia, e mori il 17 settembre 1866 a soli 26 anni, appena a tempo per vedere il Veneto liberato dall'Austria. Nel 1848 a soli 8 anni il padre suo Gerolamo condusse seco a Venezia durante la rivoluzione e la cacciata austriaca dalla città, dove il Faccioli padre era chiamato per il suo patriottismo a rappresentare gli interessi della provincia di Padova.

Il Baldassare a 10 anni, finiti gli studi elementari, venne col padre ad abitare a Padova, dove a suo tempo si iscrisse a questa Università. Ma l'austriaca polizia conoscendo l'animo italiano del giovane lo spiava, e lo opprimeva con rigide persecuzioni, quindi' fu costretto trasferirsi a Pavia. Mentre colà era intento agli studi udì l'appello di Garibaldi e corse a Genova dove s'inserisse nel numero di quei gloriosi Mille che capitanati dall'Eroe dei due mondi liberarono l'Italia Meridionale da una stolta servitù.

Combatté a Marsala, Calatafimi, Monreale, Piana dei Greci e a Palermo e dal suo immortale capo fu nominato ufficiale d'artiglieria e destinato alla guardia dello Stretto di Messina. Ma egli non voleva oziare in un posto di guarnigione, rinunciò al grado, tornò milite e sbarcò coi combattenti in Calabria, coi quali fece tutta la campagna del Continente fino all'ingresso. a Napoli, dove si prodigò negli ospedali a curare i feriti, anziché prender parte alle feste ed agli inviti delle più cospicue famiglie napolitane. Poi di nuovo combatté al Garigliano e contro la creduta inespugnabile Gaeta.

Quando a Napoli ritornò la calma e la libertà, frequentò quella Università e colà conseguì la laurea in matematica. Poscia si recò a Torino, si iscrisse a quell'Accademia militare e dopo due anni entrò nell'esercito regolare come tenente d'artiglieria. Era fregiato della medaglia d'oro dei Mille, di quella al valor militare ed era cittadino onorario di Palermo. Nella campagna del 1866, anelante di liberare la Venezia, appena passato il Po, il nostro giovane eroe si ammalò gravemente ed a Fiesso nel Polesine morì il 17 settembre mentre l'esercito italiano aveva già progredito fino all'Isonzo. Il padre suo, Gerolamo, Sindaco di Casale di Scodosia, moriva a 61 anni il 27 febbraio 1867 pochi mesi dopo l'eroico figlio.

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Ignazio Sommer (Merzio)